Fabbricato in località Contovello 255

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Localizzazione
Contovello; Trieste
Contovello, 255
Comune Censuario: Contovello; numero anagrafico: 255
Uso attuale
Servizi pubblici - altro
Condizione giuridica
proprietà Ente pubblico territoriale

1947

L'immobile sorge all'interno dell'antica frazione di Contovello, la cui denominazione potrebbe derivare dalla locuzione "contar le vele" considerata la posizione strategica per l'avvistamento delle navi nel porto o da "contivellus" per la presenza di oliveti e vigneti. Crocevia di realtà di intenso transito commerciale fino da epoca romana, la rocca offriva una valida difesa dei traffici locali contro le prepotenze veneziane. Nel 1896 l'Agapito vi registrava 90 case e più di 500 abitanti, cui prestavano servizio pastorale dei cappellani dipendenti dal parroco di Opicina. Risale già all'Ottocento l'intitolazione della salita, ampliata in seguito allo sviluppo urbanistico della zona. Per l'immobile in oggetto, prospiciente tale via, è conservato presso l'Archivio Generale del Comune il fascicolo relativo il permesso di costruzione per una "casetta rurale con cantina e granaio"; su richiesta del proprietario Ruper Martino, il 20 giugno 1947, viene presentata la richiesta di fabbrica per il piccolo edificio destinato alla "lavorazione e deposito del vino" e ad abitazione al piano superiore. Tra le prescrizioni segnalate dal responsabile della direzione dei lavori, Virgilio Volpe, è l'indicazione che "lungo le facciate della casetta sia costruito un lastricato largo almeno 60 cm". Il disegno relativo descrive una struttura composta da cantina, magazzino e abitazione, di tre stanze, cucina, corridoio e lastrina-doccia. Il documento specifica che la muratura sarà mista e realizzata con "malta bastarda", mentre i solai in legno. L'edificio, poi destinata a casa del custode, è adiacente il fabbricato dell'ex lavatoio pubblico del borgo. Dopo un intervento di ristrutturazione generale, dal 2004 lo stabile è sede del centro culturale "Mitja Ciuk".

Il fabbricato, isolato su lotto di pertinenza, presenta due piani fuori terra con scala esterna di accesso al livello superiore. Le strutture verticali sono in muratura portante, mentre quelle orizzontali e quelle di copertura sono in laterocemento. Le caratteristiche architettoniche, trasformate da un intervento di risanamento dell'anno 2003, non rispondono a quelle tipiche dell'edificato rurale, quanto piuttosto a quelle dell'edilizia di fine secolo XX - inizio XXI.

Il fabbricato si caratterizza per un basamento in pietra naturale facciavista a corsi irregolari con conci a spacco di cava; la parte superiore delle facciate risulta invece trattata ad intonaco liscio a tutta altezza, sino allo sporto della copertura, molto pronunciato e trattato ad intonaco liscio color bianco. Scossaline, gronde e pluviali in lamiera verniciata color testa di moro definiscono la copertura con manto in coppi curvi rossi. I serramenti sono tutti alluminio verniciato colore verde scuro, con fori architettonici semplici, sottolineati semplicemente da davanzali esterni in pietra locale. La scala esterna presenta pedate rivestite in pietra locale e alzate semplicemente intonacate. Le finiture interne sono costituite da semplici piastrellature ceramiche al pavimento e intonacatura liscia bianca alle pareti.

Compilato in data: 2008

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