Archivio fotografico Foto Omnia di Ugo Borsatti

Borsatti, Ugo - soggetto produttore ; Fototeca dei Civici Musei di Storia ed Arte - soggetto conservatore

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Definizione
archivio professionale
Collocazione
Palazzo Gopcevich; Fototeca dei Civici Musei di Storia ed Arte
Acquisizione
proprietà persona giuridica senza scopo di lucro; Fondazione CRTrieste; deposito; Fondazione CRTrieste; 2007/00/00
Cronologia
1952 - 1994
Consistenza/composizione
Il fondo è costituto da circa 350.000 negativi prevalentemente su pellicola di vario formato alla gelatina ai sali d'argento. L'archivio è incompleto perché il fotografo ha trattenuto circa 160.000 beni fotografici (provini, positivi, foto personali)
Autore fotografie
Accessibilità
Il fondo è consultabile con alcune limitazioni relative ai nuclei che non sono ancora stati oggetto di una catalogazione puntuale.

Trieste - Sec. XX

L’archivio abbraccia un arco cronologico che dai primi anni Cinquanta conduce ai primi anni Novanta del secolo scorso: uno straordinario racconto visivo di Trieste, dal dopoguerra, quando la città non era giuridicamente italiana, sino ai tempi più recenti. Foto Omnia non trascura nessun genere di servizio: dalle fototessere, alla cronaca, ai servizi per le cerimonie pubbliche o private.

Ugo Borsatti nasce a Trieste il 18 gennaio 1927 dal violinista e compositore Romano (Trieste, 1892-1962) e da Caterina Torre (Capriva del Friuli, 1891-Trieste, 1980). I genitori si conoscono a Capriva in occasione di un evento musicale a cui partecipa il padre. Ugo scatta le prime foto a 16 anni, il 14 settembre 1943. Il giovane avverte il passo dei soldati italiani prigionieri dei tedeschi e, nonostante i tentativi di dissuasione della madre preoccupata per le possibili conseguenze di un simile gesto, con grande prontezza, prende la macchina e scatta delle foto uniche, le sue prime ma non ultime, ad entrare nella Storia del Novecento. A 17 anni, l’ancora studente Ugo viene precettato per il Servizio del Lavoro: il lavoro coatto. «Una drammatica avventura», come la definirà lo stesso fotografo nel volume Croazia 1944 , iniziata il 17 settembre 1944 e conclusa il 7 dicembre dello stesso anno. Nessuna foto documenta gli stenti, le fughe, le atrocità subite o sfiorate, come l’eliminazione a raffiche di mitra di ventitré prigionieri. Eppure il desiderio di lasciare traccia, di documentare è evidente anche in questa circostanza: un prezioso diario narra quei giorni. Non si tratta di un libro di memorie postumo ma di un resoconto fedele dell’esperienza quotidiana di un diciasettenne privo di interpolazioni e quindi più autentico. Terminata la guerra, Ugo consegue il diploma di geometra: aveva frequentato il primo anno al D’Aosta di Largo Panfili perché l’Istituto Da Vinci era in costruzione, l’ultimo al Nautico perché il suo istituto era stato bombardato. Non è un giovane distratto ma partecipe degli eventi coevi. Il 6 luglio 1946 aderisce a una dimostrazione (non autorizzata) di protesta contro le decisioni riguardanti Trieste prese a Parigi, organizzata in Piazza Unità e resta ferito negli incidenti. Ugo sperimenta mille mestieri: aiuto pesatore al mercato ortofrutticolo; rappresentante di commercio; entra, in qualità di geometra, in uno studio di architettura , per un mese è impiegato presso l’Ufficio Carte d’Identità del Comune di Trieste ; per quattro anni è utilizzato presso la Divisione Lavori Urgenti (SeLaD) . Nel 1951 viene reclutato per il censimento. L’anno seguente conosce, nella circostanza della revisione dei dati, la futura moglie, Bruna Iaculin (Trieste, 1924-2011), assoldata in qualità di dattilografa . I due si sposano il 10 gennaio 1955 a Trieste: si tratta di un sodalizio umano e professionale perché Bruna rivestirà il doppio ruolo di moglie e collaboratrice instancabile. Prima di aprire l'attività di fotografo in proprio lavora con gli eredi del famoso fotografo triestino Francesco Penco (Trieste, 1871-1950), nello studio di Corso Italia: è il massimo cui può ambire un aspirante fotografo, anche in considerazione dell'eccellente qualità delle attrezzature tecniche in dotazione allo studio. Sarà proprio Gisella Mauri, che con Augusto Zullich gestisce lo studio quando Penco è oramai malato, che gli farà provare per la prima volta una macchina fotografica Leica nel marzo 1952. Grazie al prestito di 350.00 lire di una zia, acquista nel 1952 una macchina Voigtlander Prominent costata 135.000 lire e un flash Ultrablitz, al prezzo di 175.000 lire, dal peso di sette chili, con l’intento di farne un uso professionale. Il primo febbraio dello stesso anno costituisce la ditta Foto Omnia di Ugo Borsatti. Dal 22 marzo viene autorizzato ad esercitare l’arte fotografica dal Governo militare alleato. Il negozio aprirà i battenti solo il primo settembre 1952 in via Ginnastica 44, nella casa dei genitori collocata al primo piano. La camera degli stessi viene trasformata in camera oscura con annesso un piccolo studio. Nel 1956 il fotografo effettuerà alcuni lavori di adeguamento. negozio di 11 metri quadrati di via Gatteri sarà aperto solo nel maggio del 1961. L’interesse per la pellicola vincerà su tutto. Negli anni in cui le riviste riscoprono la fotografia non come mero supporto alla notizia descritta ma piuttosto come efficace sintesi dei fatti , Borsatti lavora per Stadio, Corriere dello Sport, Tuttosport, Corriere della Sera, Rotofoto di Fedele Toscani, per 18 anni è il fotografo del Gazzettino, del Messaggero Veneto e per molti altri. Già nel 1957 è presidente dell’Associazione dei Fotoreporter Giuliani , in seguito membro della giunta e poi presidente dell’Associazione degli Artigiani di Trieste. Le sue competenze in ambito fotografico sono riconosciute universalmente: nel 1995 diventa cavaliere della Repubblica, nel 2003 gli viene conferito il premio Artigeniale da parte della Federazione regionale della Confartigianato, nel 2013 è il primo fotoreporter ad essere premiato con il sigillo d’oro dal Comune di Trieste. È membro di giurie: ad esempio, per l’esposizione sul pesce azzurro ; espone in diverse mostre fotografiche i suoi scatti; è un apprezzato conferenziere. È inoltre fotografo e corrispondente della rivista Crimen, Criminologia e Polizia Scientifica. Un giornalista della rivista lo esorta, vista la sua abilità nel redigere le didascalie delle foto, a scrivere interi articoli. Quest’esperienza gli consentirà di iscriversi, il 25 ottobre 1965, all’ordine dei giornalisti. Nel 2003 riceve la targa dei cronisti giuliani quale testimone della storia della città. Il 6 febbraio 1995 l’archivio Foto Omnia è stato dichiarato di notevole interesse storico dalla Soprintendenza archivistica. I 350.000 negativi, prevalentemente su pellicola, sono stati acquistati dalla Fondazione della Cassa di Risparmio di Trieste e, dal 2007, depositati presso la Fototeca dei Civici Musei di Storia ed Arte

Bibliografia

Borsatti Ugo, Trieste 1954 : fotografie dell'Archivio Foto Omnia di Ugo Borsatti di proprietà della Fondazione CRTrieste, Trieste, LINT, 2004
Consulta OPAC BiblioEst SBN

Borsatti Ugo, Trieste 1953 : i fatti di novembre: un film di Ugo Borsatti, Trieste, LINT, 2003
Consulta OPAC BiblioEst SBN

Borsatti Ugo, Croazia 1944: diario di guerra di un diciassettenne, Trieste, LINT, 2001
Consulta OPAC BiblioEst SBN

Borsatti Ugo, Ugo e noi, Trieste, Emme & Emme, 2013
Consulta OPAC BiblioEst SBN

Borsatti Ugo, Leica e le altre, Trieste, Emme & Emme, 2015
Consulta OPAC BiblioEst SBN

Colecchia Claudia, Oltre il 90° La Triestina e Trieste nello sguardo dei fotografi della Fototeca dei Civici Musei di Storia ed Arte, Trieste, Civici Musei di Storia ed Arte, 2018
Consulta OPAC BiblioEst SBN

Colecchia Claudia, Foto Omnia di Ugo Borsatti. Scatti in Comune, Trieste, Civici Musei di Storia ed Arte, 2022
Consulta OPAC BiblioEst SBN

Colecchia Claudia, Il cinema in posa negli scatti della fototeca dei Civici Musei di Storia ed Arte di Trieste, Trieste, Civici Musei di Storia ed Arte, 2019
Consulta OPAC BiblioEst SBN

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