Frutto oggetto scultura

Bogoni, Gino

STAMPA pdf
Oggetto
scultura
Inventario
REV004352
Collocazione
Museo Revoltella - Galleria d’arte moderna
Acquisizione
acquisto; autore; 1970
Cronologia
1967
Dimensioni
cm; diametro 90
Materia e tecnica
bronzo

Il bronzo di Gino Bogoni intitolato Frutto oggetto scultura viene acquistato dal Museo Revoltella nel giugno del 1970, con i fondi del contributo regionale per l’acquisto di opere d’arte stanziato l’anno precedente (cfr. CMR, Verb. Cur.,18 giugno 1970). Nella trattativa con l’artista, che propone l’acquisto dell’opera nel 1967 (quando è presente alla mostra L’Uomo e lo Spazio, allestita a Trieste durante il V Festival internazionale del film di fantascienza), è determinante il ruolo di Marcello Mascherini, allora membro del Curatorio del Museo, legato a Bogoni da un ventennale rapporto di stima e di amicizia. Nel 1949, infatti, Mascherini aveva accolto nel suo studio di Trieste il ventottenne scultore veronese e si era avvalso della sua collaborazione nelle decorazioni del transatlantico “Conte Biancamano” e più tardi, nel 1958, nell’apparato decorativo della turbonave “Raffaello”. La fondamentale incidenza di Mascherini nell’evoluzione del suo linguaggio plastico è stata riconosciuta da molti critici e in primo luogo dallo stesso Bogoni, che più volte ha rimarcato in un suo scritto autobiografico l’importanza degli insegnamenti ricevuti dal maestro triestino, soprattutto per ciò che concerne l’approccio all’attività creativa e la conoscenza delle tecniche di lavorazione dei materiali. L’opera documenta emblematicamente la produzione degli anni Sessanta, nella quale l’artista, conclusa la fase figurativa del decennio precedente, elabora uno stile personale vicino alla plastica spazialista e alle sperimentazioni di Henry Moore. La validità del risultato è confermata anche dai successi espositivi di quegli anni, come le partecipazioni alla Quadriennale di Roma nel 1965 e alla Biennale di Venezia del 1966 (dove espone Quadrato vitale, Sviluppo tridimensionale e Planimetria come sogno, tutte del 1966). Al felice periodo creativo appartiene anche il bronzo Frutto oggetto scultura, del quale si conoscono due piccole versioni in bronzo dorato e in bronzo patinato, eseguite nel 1967 e una copia di ben 350 centimetri di diametro, alla quale l’autore ha lavorato fino agli ultimi giorni di vita. Dopo la sua morte, quest’ultima è stata donata dagli eredi al Comune di Verona, che nel 1999 l’ha collocata nella Piazzetta San Nicolò.

Bibliografia

Gregorat Susanna, Coslovich Barbara, La scultura. Museo Revoltella Galleria d'arte moderna, Trieste, 2022, p.77

La scultura: Museo Revoltella, Galleria d'arte moderna, a cura di Gregorat Susanna, Coslovich Barbara, Trieste, Civico Museo Revoltella, 2022, p.77
Consulta OPAC BiblioEst SBN

stampa