Uomo che dorme (Giovane dormiente)

Mascherini, Marcello

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Oggetto
scultura
Inventario
REV004736
Collocazione
Museo Revoltella - Galleria d’arte moderna
Acquisizione
legato; Hansi Glancz Cominotti; 1984
Cronologia
1943
Dimensioni
cm; altezza 50; larghezza 147; profondità 40
Materia e tecnica
bronzo

«Il corpo maschile è magistralmente trattato nella sua elastica costruzione di ossa, di tendini e di muscoli, non già in un puntiglioso impegno anatomico ma secondo una sagace traslazione di valori dal piano fisico al mondo della fantasia. I valori compositivi sono qui particolarmente importanti, essi rientrano ormai nell’opera mascheriniana come suprema norma della fantasia, come legge del ritmo, come sapiente architettura di quel concerto plastico di piani e di volumi, di luci e di ombre, di pieni e di vuoti che è una scultura. Nell’"Uomo che dorme" il senso dell’abbandonato giacere è dato dall’orizzontalità del braccio destro che regge il capo e della gamba destra e, più, dalla caduta divaricata delle due diagonali costituite dal manco braccio e dalla gamba sinistra, ma questa architettura di linee orizzontali e inclinate ha un valore che valica il senso episodico che si accennava, per vibrare sottilmente nella pura bellezza di un ritmo geometrico che il contrappunto plastico accentua, e il gioco delle luci – sulle superfici scabre, quasi laviche, tipiche di questo scultore – esalta». Così nel 1945 Agnoldomenico Pica descriveva nella prima monografia sistematica dedicata allo scultore, il bronzo che alcuni anni prima, nel 1942, fece parte del nucleo di opere presentate alla XXIII Biennale di Venezia e che, nel 1943, fu esposto nella sala personale della Quadriennale romana. L’"Uomo disteso", di cui al Revoltella si conserva una seconda fusione realizzata dopo la vendita del bronzo esposto a Venezia, è una «rara apparizione maschile nel mondo mascheriniano» (Pica); con quest’opera lo scultore tornava sul tema della figura distesa affrontata già all’inizio degli anni Trenta con L’Erotica, nudo femminile dagli eleganti e fluidi profili, e ampiamente recuperato negli anni della guerra, quando l’arcaismo di matrice martiniana lasciò il passo agli ampi e dilatati volumi. L’opera si inserisce nella fase matura della produzione mascheriniana, incentrata per lo più sul tema della figura o dei nudi a grandi dimensioni in bronzo.

Bibliografia

Gregorat Susanna, Coslovich Barbara, La scultura. Museo Revoltella Galleria d'arte moderna, Trieste, 2022, p.188

La scultura: Museo Revoltella, Galleria d'arte moderna, a cura di Gregorat Susanna, Coslovich Barbara, Trieste, Civico Museo Revoltella, 2022, p.188
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