Fastigio di Palazzo Stratti

Chersicla, Bruno

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Oggetto
scultura
Inventario
REV004771
Collocazione
Museo Revoltella - Galleria d’arte moderna
Acquisizione
donazione; autore; 1989
Cronologia
1985
Dimensioni
cm; altezza 260; larghezza 750; profondità 30
Materia e tecnica
legno

«Alla Conciergerie sono esposte cinque mie opere, della specie di inserti di tipo teatrale che rappresentano alcune caratteristiche della città: la prima è una trascizione del fastigio scultoreo di un palazzo in Piazza Unità d’Italia, riprodotto nelle dimensioni reali m. 7,50 x 2,60. Il fatto spettacolare è che, oltre alle possibilità scompositive del pezzo gli elementi in pietra vengono tradotti in legno e quindi la plasticità diviene illusoria: inoltre le proporzioni si modificano e vengono esaltate dal momento che la visione ottica si sposta dall’alto al basso e l’apporto del colore risulta accattivante per il visitatore». Con queste parole Bruno Chersicla descriveva nel 1985 il Fastigio di Palazzo Stratti, realizzato per la mostra di Parigi organizzata in quello stesso anno e dedicata alla città di Trieste. L’imponente opera è stata donata dall’artista al Museo Revoltella ed esposta nella stessa sede museale in occasione di una grande mostra antologica allestita tra il 1997 e il 1998. Si tratta di una reinterpretazione attraverso un linguaggio moderno di una parte di uno degli edifici più interessanti e noti della città, Palazzo Stratti, sito in Piazza Unità d’Italia. Costruito in stile neoclassico nel 1839 dall'architetto Antonio Buttazzoni per volere di Nicolò Stratti, fu poi acquistato dalle Assicurazioni Generali. In cima al corpo centrale fu collocato un gruppo scultoreo allegorico raffigurante al centro Trieste, sotto sembianza di donna, circondata dalla Fortuna e dal Progresso. A destra di chi guarda la facciata, a sinistra quindi della donna, fu collocata una locomotiva - come auspicio per la realizzazione di una linea ferroviaria che collegasse Trieste e Vienna -, e insieme a essa una ruota dentata, un'ancora, una pinza, l'incudine ed il martello dovettero simboleggiare il lavoro industriale. Sul lato opposto, invece, sono raffigurati una colonna e un capitello con una civetta, simbolo della ragione e delle tenebre, che simboleggiano lo sviluppo architettonico della città, una cetra che simboleggia la musica, un busto che rappresenta la scultura, una tavolozza la pittura e tutte assieme simboleggiavano la crescita culturale ed industriale di Trieste.

Bibliografia

Gregorat Susanna, Coslovich Barbara, La scultura. Museo Revoltella Galleria d'arte moderna, Trieste, 2022, p.110

La scultura: Museo Revoltella, Galleria d'arte moderna, a cura di Gregorat Susanna, Coslovich Barbara, Trieste, Civico Museo Revoltella, 2022, p.110
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